La tecnica dell’inchiccatura, o imbosticcatura (dall’uso del bostik come collante), è una particolare tecnica di arricchimento scenografico tipico della Festa dell’Uva che consiste nel realizzare ampie superfici ricoperte interamente da acini “chicchi” d’uva. Con l’aternanza di uva bianca e di uva nera vengono realizzati disegni, scritte o motivi decorativi dal grande effetto visivo.
L’inchiccatura è una operazione che richiede molto tempo e solitamente viene effettuata gli ultimi giorni prima della sfilata in modo da preservare i chicchi dall’appassimento e da possibili danneggiamenti. Alla sua realizzazione partecipano tutti i rionali da quelli più giovani a quelli di provata esperenzia che insegnano e tramandano alle nuove generazioni tutti i segreti delle fasi di realizzazione.
La prima fase consiste nello “schiccolamento” dei grappoli mediante il taglio del picciolo che viene eseguito interamente a mano.
Quintali di grappoli in cassetta vengono smontati e ridotti in singoli chicchi con l’accortezza di non lasciare il picciolo ne troppo lungo ne troppo corto
La seconda fase consiste nella preparazione all’incollaggio dei chicci d’uva che singolarmente vengono immersi, per il solo lato del picciolo, nel bostik liquido e adagiati su dei supporti chiamati “tavolozze”, pronti per essere fissati definitivamente.
L’ultima fase consiste nella posa di ogni singolo chicco sulle superfici, preventivamente passate con una pellicola di collante, rispettando l’ordine prestabilito di uva bianca e uva nera.
Nel complessivo è una delle operazioni più faticose e stancanti nell’allestimento dei carri allegorici ma anche una delle più divertenti, che, a seconda della grandezza delle superfici da realizzare, può durare consecutivamente anche oltre 72 ore con posa di migliaia di singoli chicchi d’uva.